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giovedì 11 aprile 2013

Alpinismo e azienda?





In azienda, come ho descritto nel precedente post, regna incontrastata la retorica. E’ un vizio comune di molti gruppi e organizzazione, ma in azienda c’è l’aggravante della superficialità: si prendono ad esempio modelli, ma spesso questi modelli non sono corrispondenti alla realtà.
Qualche tempo fa mi è capitato fra le mani questo libro

La determinazione del singolo e della squadra sono le chiavi del successo sul K2 come in azienda.
L'alpinista come il dirigente,la vetta come l'obbiettivo. La strategia per raggiungerli ed il calcolo dei rischi. La montagna non è solo poesia : è soprattutto scuola di vita e preziosa consigliera nelle questioni d'affari.

In questo caso la nausea che mi assale di solito di fronte alla retorica dilagante è stata ancora più forte perché l’alpinismo lo conosco bene, dato che lo pratico da anni con passione.

Per questo sono assolutamente d’accordo che questa disciplina possa essere una ottima scuola e in molti casi una metafora della vita, ma inserita in questo contesto diventa una grossa e retorica fesseria per il semplice motivo che da tempo immemorabile in alpinismo non conta la vetta, ma la via. E' fondamentale non dove si arriva, ma il modo in cui lo si fa e quindi il punto principale che non mi convince è che a mio parere non esiste un parallelo dell'etica alpinistica nella metafora alpinismo-azienda.
L'etica alpinistica è una serie di regole autoimposte e discusse di volta in volta (senza nessuna autorità che le emana) che servono a mantenere il giusto compromesso fra ingaggio e possibilità di sopravvivenza (o di successo), non stiamo parlando perciò di regole legali.

Infine mi sembra che il fatto di aver considerato solo l’alpinismo delle vecchie spedizioni e non quello fatto in "stile alpino" da cordate autosufficienti di due o tre persone abbia di fatto escluso l'alpinismo odierno propriamente detto: l'idea di alpinismo che mi sembra esca da questo libro è invece quella anacronistica delle spedizioni degli anni 50 e 60, che poi è quella che fa presa fra chi non conosce l'alpinismo e trova terreno fertile in un ambiente, quello aziendale, in cui regna la retorica e la mancanza di approfondimento.


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