Caro Dipendente Riluttante,
voglio raccontarti un altro malinconico episodio a cui ho assistito in questo triste crepuscolo che stiamo vivendo nell'azienda in cui lavoro e che mi è sembrato simile a quello a cui si riferisce l'immagine che ti allego.
Ma nell'episodio che voglio raccontare però la scena
non è quella di un atollo del pacifico con palme e sole a picco; e con dei
turisti americani che gironzolando incontrano un barbuto e stracciato orientale
con mitra arrugginito e katana in pugno. La scena è
invece quella di in una storica azienda italiana a partecipazione statale, uno
degli ultimi baluardi di quella grande industria che fu. Da anni in difficoltà
di bilancio, il suo migliore destino sarà quello di essere svenduta a qualche
gruppo straniero sbarcato per far spesa in Italia.
Siamo allo
“Staff Meeting”, riunione liturgica mensile consacrata dalla massima dirigenza
in capo (notare l’inglesismo aziendalese stesso che sta a dimostrare la banalità
dell’evento e la perdita di tessuto culturale e professionale a cui è soggetta
la Società).
Un giovane
quadro, rampante, rasato ed incravattato nel suo consueto intervento davanti ai
dirigenti responsabili, pensando di fare cosa gradita all’istituzione, dichiara
apertamente che “il mio cuore batte per questa Business Unit e per questo lo butto sempre
oltre l’ostacolo”.
Da notare che,
se avesse pronunciato qualche mese prima questa fatidica frase, sarebbe stato messo
su un piedistallo e pubblicamente elogiato davanti agli astanti invidiosi
dell’occasione persa di dire la medesima frase.
E’ per questa motivazione che il nostro intempestivo amico l’ha in effetti pronunciata, sbagliando tuttavia
completamente le tempistiche: oramai, infatti, l’azienda è stata dichiarata ufficialmente in
vendita e neanche i vertici dirigenziali credono più a tutte le liturgie e alle panzane che hanno messo in piedi.
Infatti, alle sue
parole, le reazioni degli astanti, in primis i dirigenti, sono risatine e
sberleffi, quasi che il malcapitato fosse nudo con colla, piume e le orecchie
da asino sulla testa (se qualcuno avesse avuto cappellini colorati e trombette,
sarebbero state usate anche quelle).
Addirittura, il dirigente
in capo, presente anch’esso alla lassativa riunione, perplesso per la mancanza
di buon senso del giovane, lo apostrofa pubblicamente e ironicamente: "Bianchi, io spero che il suo cuore batta per cose più degne della Business Unit!"
E pensare che
qualche mese prima era proprio questo dirigente ad arringare retoricamente gli astanti nel
gettare il proprio organo pompante oltre la trincea nemica.
Ora invece sono rimasti solo pochi soldatini con il moschetto in mano che non hanno capito che la guerra è finita e continuano a presidiare la loro postazione nell'unico modo che sanno fare: usando l'aziendalismo più convinto!
Sic transit
gloria mundi.
Mesti saluti
Il Dipendente Disilluso
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